Venerdì 23 Febbraio 2018 - 21.30
Don Chisciotte amore mio
spettacolo teatrale di Angelo Tronca
Proprio ora sto vedendo da un aggiornamento twitter che l'hashtag # v i t a d i m e r d a sta scalando inesorabilmente le vette della tweet list.
E' un profluvio di lamentele senza quartiere: chi si lamenta di aver perso l'accendino preferito, chi perché deve studiare, chi perché non lo amano.
Ho sentito l'esigenza di parlare di altro; qualcosa che manca fortemente al mondo che ci abbraccia, ma ancora più fortemente alla mia generazione, quella dei trentenni: volevo parlare del coraggio.
Se ci fosse una classifica dei valori e questa cambiasse nel corso del tempo così come cambia il posizionamento di un pilota di Formula1 durante un Gran Premio, beh, il coraggio sarebbe in procinto di scivolare nelle ultime posizioni ostacolato da gravi problemi tecnici, mentre altre autovetture molto più veloci come il cinismo, l'individualismo o il soggettivismo lo supererebbero senza pietà.
Don Chisciotte è un altro uomo. E ' un uomo che diventa immediatamente eroe a causa della sua condizione. Perché ad essere Superman sono tutti bravi: con la forza di mille uomini, i raggi laser dagli occhi e la capacità di saper volare, praticamente tutti possono diventare degli eroi.
Tutt'altra vita si consuma mostrandosi fragili alle intemperie, senz'altro scudo se non la propria volontà; questo è il vero atto eroico. Non aver timore del timore.
Ho preso il personaggio di Don Chisciotte e di Sancho e li ho catapultati nella modernità, associandoli anche (e perché no) al mestiere che faccio, alla mia scelta, quella di fare l'attore.
Tre giovani attori e un musico esperto, alle prese con Don Chisciotte, uno dei grandi Miti dell'Occidente, visitato e rivisitato innumerevoli volte con un successo costante, mai adombrato dalle mode passeggere. Noi vogliamo provare a catapultarlo nella nostra modernità e illuderci con lui di essere eroi.
E allora eccoci qua, sul mercato, proiettati verso la prossima stagione teatrale, convinti e decisi che la nostra proposta sia assolutamente geniale.
Eccoci a combattere con i mulini a vento animati dagli stregoni cattivi.
Per noi - giovani teatranti all'epoca della crisi - è l'occasione di confrontarci sulla nostra pazza vocazione, abnegazione e cieca fiducia nel mestiere che abbiamo scelto di intraprendere nel momento forse più assurdo e difficile che potesse capitare.
Don Chisciotte ci insegna che c'è solo una cosa peggiore di un fallimento: non averci nemmeno provato. Il tentativo è già una vittoria, un segno di vitalità, una risposta al bisogno e all'insoddisfazione. La passione trasforma, poi, ogni tentativo in una riuscita.
Sancho Panza ci insegna che da soli non si va da nessuna parte, mentre in due si va dappertutto anche restando apparentemente fermi.
La coppia di antieroi per eccellenza offre lo spunto per un gioco teatrale che con ironia e intelligenza cita il modello di Cervantes prendendosi la libertà di distaccarsene e poi tornarci con riferimenti più o meno diretti.
Angelo Tronca