Venerdì 6 Maggio 2016 - 21.30
REALITalY
spettacolo teatrale di e con
La Ballata dei Lenna
con Nicola Di Chio - Paola Di Mitri - Miriam Fieno
REALITALY di e con: Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno collaborazione alla drammaturgia: Michele Santeramo produzione: La Ballata dei Lenna coproduzione: Bottega degli Apocrifi Con il sostegno di: Provincia di Alessandria - Regione Puglia Fondazione Live Piemonte dal Vivo - circuito regionale dello spettacolo “Teatri Abitati" Residenze Teatrali Regione Puglia
Sappiamo di esser spiati, controllati, osservati ogni giorno, ma se da un lato ce ne dimentichiamo, dall’altro viviamo nell'ossessione di far sapere a tutti e nei dettagli, chi siamo e dove stiamo, cosa schifiamo e quanto piaciamo, come se soddisfare questo, mica poi tanto celato, desiderio di celebrità possa farci sentire meglio. L'Italia è un'entusiasta e solitaria spettatrice di milioni di piccoli reality, in cui diventa sempre più difficile cogliere i veri sé stessi. In questo panorama di identità costruite tra apparenti relazioni e finti modelli di felicità, tre giovani italiani, abitanti di uno dei tanti scantinati della società, decidono di realizzare un “docuteatro” sull'assurdità della miseria in cui vivono. Si servono di una scenografia volutamente scarna e grezza per ricostruire, sui diversi palcoscenici che incontrano, la condizione di estrema povertà nella quale tirano a campare e invitano il pubblico a spiare la loro quotidianità di conflitti e privazioni, una verità senza sconti e senza bellezze, che entra ed esce continuamente dai codici del teatro. Nell'esperimento, giocato a stanare i rimasugli di dignità avanzata dentro di loro, diventa difficile distinguere tra vita vissuta e vita recitata. Ai due lati domina un uguale e schiacciante senso di realtà, perché per una volta il mettersi in scena perde contro l'essere in scena. L'unica cosa che davvero impressiona ancora la gente è la verità. Per questo i tre personaggi accettano di mettere in vendita la loro condizione come unico onesto tentativo rimasto per tirare avanti. Poco consapevoli si lasciano raccontare con ironia fino all'ultima decenza da un reality fuori dai canoni televisivi, non costruito ad arte, che mira a rivelare senza vergogna né colpe la miseria del nostro tempo. Ma quando di questa totale realtà non se ne può più, diventa necessario provare a cambiare l'ordine delle cose, per recuperare, con la più bella fantasia, i dettagli sfuggiti e tornare ad essere presenti. Negli anfratti di una povertà ingenua e ridicola, affidata a una scoperta scientifica, tra numeri, formule e conti, infatti, salta fuori la sregolatezza di una speranza. Quella speranza di riuscire finalmente a modificare la realtà e riprendere addosso lo sguardo che ci faceva stare bene quando eravamo bambini. Perchè poi questo nostro paese è così stupido e geniale, in grado di nascondere tra la risata e l'autocommiserazione un'intelligenza davvero capace di riscatto. Dobbiamo rifare la realtà. Abbiamo fatto uno spettacolo, no? Il teatro non dovrebbe servire alla stessa cosa? A rifare la realtà?
entrata libera
uscita a cappello