Venerdì 15 Aprile 2016 - 21.30
SALVOBUONFINE
spettacolo teatrale
di e con Lorenzo Bartoli
Ipoteche, interessi e tassi usura, commissioni di massimo scoperto, insoluti e salvo buon fine: lessico bancario che d’un tratto irrompe nella vita di una persona con il suo carico di mistero ed ambiguità.
Un mondo nuovo che si apre all’improvviso come quello che Lorenzo Bartoli ha ritratto in Salvo buon fine. Bisognerebbe anche occupare le banche, monologo autobiografico per rappresentare l’incontro-scontro tra un quasi quarantenne e l’universo della finanza.
Nel semplice ma funzionale spazio scenico ideato da Manuela Savioli il bravo Bartoli porta in scena il passaggio dalla condizione di “figlio di padre” ad “adulto senza figlio”: la scomparsa del genitore spalanca la visuale su impensati orizzonti, proiettandolo fuori da quella fisiologica campana di vetro che caratterizza il legame con la famiglia.
Ecco allora che il lutto si mescola alla rabbia, il dolore all’impotenza, la sofferenza privata è travolta da telefonate, solleciti, richiami eseguiti da diligenti impiegati, come da più austeri funzionari: teatralmente ben confezionato il racconto da un lato prevede un’iniziale interazione con il pubblico, dall’altro diventa sempre più umano e dignitoso sfogo di un uomo alle prese con il nemico invisibile, l’insieme di carte bollate e burocrazia dietro alle quali, è la storia degli ultimi vent’anni ad insegnarcelo, si possono anche nascondere oscure trame ordite dagli istituti di credito.
A Lorenzo Bartoli l’indubbio merito di aver realizzato, tra il serio ed il faceto, tra l’ironico ed il grottesco, un je accuse all’insegna della grande dignità, umanissima pagina di “teatro civile” che nel farsi intimo omaggio alla figura paterna diventa spiazzante ritratto di moderne contraddizioni.