Venerdì 20 Febbraio 2015 - 21.30
IL MERCANTE DI MONOLOGHI
spettacolo di e con Matthias Martelli
Vincitore Premio “Cantieri di strada – Fnas 2014” per la categoria Uanmensciò
Vincitore Premio “Alberto Sordi 2014” in Faenza Cabaret
Di e con Matthias Martelli
Musica dal vivo: Matteo Castellan
Regia di Domenico Lannutti
Artist Coach: Francesca Garrone
Scenografia: Officine Creative – Cecchi Point
Il Mercante di Monologhi” è uno spettacolo satirico, divertente e poetico, che mira a recuperare la tradizione del teatro popolare, quella che arriva fino a Dario Fo e affonda le sue radici nei giullari medievali.
Matthias Martelli si presenta al pubblico come un vero e proprio giullare contemporaneo: un Mercante, che, accompagnato dal suo antico carretto di legno rigonfio di vestiti, mette in vendita una merce speciale, surreale quanto necessaria: Monologhi!
E così giacche e cappelli, una volta indossati, diventano protagonisti della scena e prendono vita di volta in volta in personaggi assurdi. Lo spettatore vedrà così sfilare davanti a sé una galleria di “mostri contemporanei”: dal politico del PUDL (Partito Super Democratico della Libertà) al professore di antropologia, dal cantante indi Rods all’esilarante Don Iphon, predicatore delle nuove tecnologie, fino al delirio finale in cui, grazie allo chapeu graphie, uno speciale cappello modellabile, il Mercante si trasformerà in pochi minuti in una moltitudine di personaggi.
Il gioco, il movimento, la risata sono i protagonisti assoluti della scena, ma da questa estasi giullaresca viene fuori un secondo livello: quello della riflessione e della satira, perché, come diceva Molière: «Ti si spalanca nella risata la bocca, ma anche il cervello, e nel cervello ti s’infilano i chiodi della ragione».
Saranno poi le note del Maestro Castellan, alla fisarmonica e al pianoforte, a creare un’atmosfera magica, capace di suscitare emozioni intense con i suoi ritmi esaltanti e suggestivi, necessari ad uno spettacolo che cerca continuamente l’inatteso, la sorpresa, la meraviglia.
“Il Mercante di Monologhi” vuole riportare in auge un teatro vivo, vitale, che parli di noi, capace di far saltare lo spettatore sulla sedia, che faccia ridere senza vergognarsi, che provochi senza nascondersi, un teatro che torni a far bruciare di vita le radici popolari del nostro teatro, per arrivare infine alla liberazione. La liberazione dell’attore e del suo pubblico in un'unica, grande, esplosione di risate e di follia.